“Certo, rispetto al lockdown totale le indicazioni del nuovo Dpcm, con chiusura alle 24 e consumo al tavolo, sono più accettabili, ma sono un ulteriore colpo a settori come turismo e ristorazione già profondamente in ginocchio. Tenendo conto che i nuovi provvedimenti oltre che il comparto della ristorazione vanno a colpire tutta la filiera eno-agroalimentare”. Lo sostiene Tullio Nunzi (Meno poltrone, più panchine) per il quale solo l’effetto annuncio sulla stretta ha fatto perdere al settore il 20% di fatturato.
“Si prevedono con i nuovi provvedimenti – aggiunge Nunzi – perdite fino a 100 milioni di euro e ovviamente perdite di posti di lavoro che in questo settore sono composti principalmente da giovani e donne. E poi riduzione dei consumi interni, restrizioni, aiuti finanziari, strumenti di formazione per affrontare un cambiamento epocale, sgravi fiscali e incentivi consistenti sono necessari se si vuole salvare un settore così determinante per l’economia cittadina”.
5 Comments
daniele
Capisco il settore e mi rendo conto che non è e non sarà facile, ma fino a che ci sono gli imbecilli del quartiere che si ammucchiano come le pecore fuori ai locali purtroppo non c’è scelta. Si sa, a Civitavecchia se deve sta stretti, se devono strucià, gli spazi grandi non gli piacciono. L’ho sempre detto io, se metti un corridoio con la musica alla marina fai i soldi. Faccio gli auguri a tutti i commercianti….
“se vi mettete la mascherina e poi vi toccate gli occhi non serve a niente”
scrivetelo fuori ai locali.
giovanni
Invece di dare sentenze il sig. Nunzi dovrebbe accettare le disposizioni che sono state emesse per cercare di evitare la chiusura totale come in passato tra l’altro con la liberalizzazione delle licenze, e quindi con la proliferazione di attività simili contigue, i proventi delle attività si sono abbassate per tutti.
Poi il risultato del comportamento fuori della realtà dei vari gestori che hanno mirato solo al profitto, facendo finta che la pandemia fosse una balla aiutati in questo da tanti irresponsabili, sono queste restrizioni che vanno a colpire tutti.
In più si parla di sovvenzioni per limitare i mancati guadagni “sgravi fiscali e incentivi consistenti sono necessari se si vuole salvare un settore così determinante per l’economia cittadina”
Ma è proprio sicuro che questo comparto sia effettivamente determinante per l’economia cittadina???
Io sarei curioso di conoscere di quanto hanno contribuito al bilancio cittadino.
Toni
A volte la necessità di commentare qualunque cosa unita ad una buona dose di saccenza, non solo porta a dire corbellerie, ma fa risultare anche un po’ ridicolo il tuttologo di turno.
giovanni
Forse ho detto qualcosa di giusto che ti ha turbato?
Toni
No affatto