“Come si cambia per non morire”. Usano una famosa canzone di Fiorella Mannoia, gli attivisti del Movimento Cinque Stelle riferendosi alla notizia dell’approvazione in commissione bilancio la delibera sull’Outlet di Fiumaretta.
“È notizia recente – affermano – che è passata in commissione bilancio la delibera che riabilita il “Polo di Convergenza Turistico”, fino a ieri chiamato semplicemente “Outlet di Fiumaretta” proprio da chi oggi lo definisce “attrattore infrastrutturale e opera strategica la cui realizzazione è da intendersi prioritaria nell’azione dell’Ente per dare attuazione alle proprie programmazioni quale elemento essenziale per lo sviluppo della città e il benessere dei cittadini”.
Dopo un’intera campagna elettorale a sbandierare lo stralcio del progetto che venne aspramente contestato all’ex Sindaco Cozzolino, accusato di voler assassinare il commercio locale, vediamo che ora per Tedesco e co. lo stesso identico progetto sia diventato essenziale per lo sviluppo della città e il benessere dei cittadini.
E non solo, ma leggendo la delibera si dice anche che il progetto favorirà “ricadute economiche dei flussi passeggeri sullo sviluppo di progettualità concrete e, quindi, sulle iniziative economiche (commerciali, artigianali, turistiche e ricettive) nel territorio comunale”, che tradotto significa: “cari commercianti che lo avete votato perché temevate la concorrenza spietata dei centri commerciali portuali, non avevate capito nulla perché ci potete solo che guadagnare da questa sinergia con il porto”.
Questo triplo carpiato con doppio avvitamento dovrebbe darci soddisfazione ma in realtà ci dà l’ennesima conferma del fatto di essere governati da un gruppo di saltimbanchi, pronti a dichiarare la qualunque pur di vincere le elezioni per poi fare l’esatto contrario.
Ci aspettiamo una reazione da parte delle associazioni e dei vari rappresentanti del commercio locale”.
8 Comments
giovanni
A parte le considerazioni politiche in qualche porto dove attraccano le navi crocieristiche il rientro a bordo avviene attraverso un centro commerciale tipo aeroporto dove se uno vuole può acquistare qualcosa che non trova nei negozi a bordo delle navi e se non si litiga anche col gatto i commercianti di Civitavecchia possono entrare a far parte dei venditori.
Se l’amministrazione comunale vuol fare qualcosa di positivo per Civitavecchia DEVE raggiungere un accordo con l’autorità portuale perchè ciò avvenga e anche perchè è una struttura facente parte del porto
Tullio
Sempre catastrofe per i commercianti di Civitavecchia senza se e senza ma infamia eterna
Rufus Terranera
Mi piacerebbe che l’attuale amministrazione dimostrasse lo stesso interesse e attivismo anche nei confronti del mercato di piazza Regina Margherita, uno dei pochi autentici simboli della civitavecchiesità positiva, un tempo famoso e rinomato in tutto il comprensorio. Prova ne è la meraviglia dei croceristi che lo visitavano. Ma se devo giudicare da quello che ho visto negli ultimi 10 anni tutti i partiti, ma proprio tutti, non vedono l’ora di distruggerlo, per interesse nei confronti dei supermercati o per semplice incapacità non saprei dire. In tempo di amministrative il tour del marcato con elenco infinito di promesse è sempre un must per qualsiasi politico, ma le prossime amministrative sono (forse) lontane e le ultime promesse sono state tutte rimangiate.
giuseppe
ma qualcuno , guardando il viso dei bancarellari che vendono le mercanzie al mercato di piazza regina Margherita, ha notato che di commercianti di Civitavecchia ne sono rimasti tre o quattro ????????
giovanni
Fino a che ci sono stati i vecchi proprietari OK ma o loro stessi o i figli hanno preferito vendersi l’attività perchè si tratta di alzarsi presto la mattina con qualsiasi tempo e impegnarsi nell’offrire meglio dei vicini
Rufus Terranera
Condivido in parte i pareri precedenti, il mercato in se stesso è un valore. Notate che un mercato di quel genere, presente tutti i giorni, non ha uguali nel comprensorio, bisogna arrivare a certe zone di Roma per trovarne di uguali. E’ un dato di fatto che noi italiani non ce la sentiamo più di fare lavori faticosi e usuranti (e il mercatale sicuramente lo è) se non costretti, ma vogliamo proprio rinunciarci? Abbiamo già perso da anni il mercato del pesce, all’interno dell’omonima struttura ci sono solo 4 operatori, vogliamo rinunciare definitivamente a qualcosa che ha caratterizzato Civitavecchia per decenni? Sareste disposti a rinnegare il calcio perchè i calciatori di valore sono quasi tutti stranieri?
giuseppe
si va be !! noi italiani siamo dei gran fessi , sprechiamo milioni di euro , mandiamo alla scuola calcio milioni di ragazzi , con quale risultato ????? pochissimi , quattro calciatori riescono a giocare in seria A, invece cosa fanno le società ,li comprano all’estero, e spesso acquistano dei grandi BROCCHI, bufale vere e proprio. POI SE VUOI TIFARE PER QUESTI MERCENERI GESTITI DA PADRONI DI CLUB AFFARISTI, SONO FATTI TUOI.
Rufus Terranera
Signor Giuseppe, a me del calcio e dei calciatori importa meno di zero, era solo per fare un esempio visto che ci sono state osservazioni sul fatto che negli ultimi anni nel mercato di Civitavecchia ci sono molti operatori stranieri. Agli italiani mai toccare il calcio. Lezione imparata.