Prosegue il percorso verso la beatificazione di Padre Chiti, le cui spoglie stanno per essere trasferite da Pesaro ad Orvieto. Si tratta di un personaggio particolare, che nel 1967 ha vissuto per un anno a Civitavecchia. Nella nostra città Gianfranco Chiti non faceva il sacerdote o il predicatore, ma era un militare, che con il grado di tenente colonnello ha comandato il Quarto battaglione meccanizzato del Primo Reggimento Granatieri di Sardegna alla Caserma De Carolis sulla Braccianese Claudia.
Sono stati tanti i civitavecchiesi che hanno svolto il servizio militare in quella caserma a conoscerlo. La sua vita è cambiata dopo il suo congedo con il grado di Generale di Brigata dei Granatieri. Ha preso i voti diventando frate Cappuccino e predicatore, padre spirituale dei Granatieri e guida per i novizi. Come gli era stato ordinato dall’ordine, riportò a nuova vita il convento di San Crispino a Orvieto trasformandolo da rudere abbandonato ad un luogo di spiritualità e accoglienza per diseredati. Padre Chiti è morto nel 2004 ed è stato seppellito a Pesaro Ben presto iniziò il processo di beatificazione. Il 24 gennaio del 2024 il Dicastero delle cause dei Santi, ha promulgato il decreto per il passaggio al secondo step: dopo quello di “Servo di Dio” si è giunti a quello di “Venerabile”, che precede quello di “Beato” e poi di “Santo”. Proprio oggi, le sue spoglie verranno traslate da Pesaro al Convento di San Crispino a Orvieto. Anche Civitavecchia ha deciso di ricordare Padre Chiti, a cui, due anni fa, è stato intitolato il piazzale antistante la chiesa dei Cappuccini. Personaggio controverso e discusso, è stato anche intervistato da Fabrizio Frizzi e Alda D’Eusanio.