Chiediamo a Konig e ad Unindustria di spiegare pubblicamente quello che sta succedendo nel cantiere ex Priivilege e all’Autorità Portuale un incontro per preparare insieme le prossime mosse. Sono le richieste della Fiom Cgil, ospite questa mattina della trasmissione Intervista a domicilio, che si è svolta proprio nei pressi dello scafo P430, bloccato nel cantiere ormai da anni.
“Abbiamo chiesto un incontro all’Autorità Portuale – spiega il segretario territoriale della Fiom Cgil, Giuseppe Casafina – ma non abbiamo ancora avuto risposte. Chiediamo a Konig e ad Unindustria di spiegare pubblicamente qual è la situazione, se ci sono problemi e quali sono, se è questione di tempo oppure no. Con l’Authority vorremmo confrontarci per capire le prossime mosse da fare, per capire tutti insieme cosa si può fare”.
La trasmissione si è svolta, come detto, proprio a ridosso del cantiere, apparso immobile e senza nessun all’interno. Lo scafo P430 ha tutta l’aria di essere un vero e proprio vascello fantasma.
La trasmissione di oggi
“Vederlo così da vicino fa un brutto effetto – continua Casafina – e la sensazione è di decadenza evidente, anche se pensiamo a tutta la storia. Sia quella che parte da lontano, ma soprattutto quella recente. Esiste una società aggiudicataria dei lavori, ma è ancora tutto fermo. Decadenza è termine che più rappresenta questo scenario, particolarmente depressivo”.
1 Comments
giovanni
Senz’altro c’è qualche cavillo che potrebbe portare qualcuno in gattabuia e sotto sotto si stà contrattando per una uscita indolore.