“Sarebbe utile che relativamente al dibattito sulla necessità di maggiore presenza di civitavecchiesi negli organismi ed enti pubblici ci fossero prese di posizioni,non estemporanee e congiunturali,vere boutade legate a interessi personali, ma che si definissero criteri da proporre e da sottoscrivere da parte di tutti,politici e non,che oggi intervengono sulla materia. Ribadisco di essere civitavecchiese sin dalla nascita, e quindi ben felice che civitavecchiesi possano ricoprire incarichi di prestigio”.
“Però credo che per organismi pubblici, enti e strutture, determinanti per lo sviluppo della città,il primo criterio di cui la politica debba tenere conto, possa essere quello della competenza, della professionalità e del merito. Sarebbe sufficiente dare uno sguardo a direttori e dirigenti di aziende comunali e portuali,degli ultimi 15 anni,per rendersi conto che molto spesso,civitavecchiesi e non hanno, portato allo sfascio enti e strutture e società (il sindaco le ha definito cessi) determinanti per garantire decollo economico e produttivo della città. La lista sarebbe lunga e i nominativi numerosi (salvo qualche rara eccezione ovviamente); aziende portate alla distruzione per incapacità ,per scelte sbagliate, da parte di manager scelti esclusivamente basandosi sulla conta delle clientele e delle mediazioni. E tutto questo bisogna dirlo, avvenuto sia a destra che a sinistra. E tutto questo avvenuto senza una minima autocritica,ma lasciando poi ai cittadini e ai dipendenti, l’obbligo di ripianare bilanci disastrati. Molto spesso quando i partiti invadono zone non di loro competenza,avvengono sconquassi provocati da gestione dilettantesche.siano essi civitavecchiesi o stranieri. Allora chiedo ai politici,alle forze sociali ed alle forze imprenditoriali,perché non ipotizzare un documento, un accordo, un patto d’onore che obblighi e vincoli tutti: per ruoli tecnici di aziende ,enti strutture determinanti per lo sviluppo della città si privilegino scelte di personalità basate esclusivamente su professionalità e competenze. Poi che siano di Civitavecchia sarebbe ancora meglio.
Questa sarebbe una rottura con il passato,una vera rivoluzione che tenga conto del merito ,e su questa proposta sarebbe bello che politici , partiti,giornali, si esprimessero inviassero segnali,nella consapevolezza che sarebbe un atto di correttezza e di democrazia nei confronti della città,stanca di una lottizzazione che rischia di rendere agli occhi della gente i partiti tutti uguali”.
Tullio Nunzi – Confcommercio