"Egregio Assessore Maruccio, mi rivolgo a Lei, avendo apprezzato nella sua pur breve attività, alcune prese di posizione in materia di abusivismo, ed una efficienza del suo assessorato in alcune manifestazioni, vedi la notte bianca, in contrasto con il passato. Ho ascoltato la sua conferenza stampa, in cui ha elencato alcune manifestazioni, che, è evidente, si è trovato già avviate: la lumacata di S. Giovanni, il padellone, i mercatini, e aggiungo io, il trenino per i bambini. Nel passato qualcuno aveva proposto anche una cocomerata, forse eccedendo un po’".
"Manifestazioni, che come Lei ha giustamente evidenziato, hanno allietato le serate dei civitavecchiesi, ma definiamole orientate al congiunturale, all’effimero al folkloristico, non da sole capaci di rendere strutturale la vocazione turistica di Civitavecchia. Sia chiaro, manifestazioni benedette e sacrosante, gestite con professionalità, che in periodi così critici, per i consumi ed il terziario, sono stati una vera manna per il settore terziario. Credo che però, come da tempo vado ripetendo, Civitavecchia ha tutti i requisiti fondamentali per uno sviluppo turistico, per la strutturazione di una vera vocazione turistica: capacità di attrarre turismo straniero, presenze giornaliere non limitate al mordi e fuggi. Credo, visto il suo effettivo impegno, sia giunto il momento di un salto di qualità, per la creazione di un vero sistema turistico di una rete con il territorio, con la prospettiva di una vera marca turistica, che abbracci i vari segmenti turistici (marino termale, archeologico, naturalistico, religioso); una “marca” coinvolgendo tutto il territorio: Tarquinia è patrimonio Unesco, Tolfa e Allumiere patrimoni naturalistici etc. Se si riuscisse a mettere a sistema il territorio, se non si praticassero comportamenti stagni, se turismo significasse più supporti, più servizi, l’economia e l’imprenditoria locale sicuramente se ne avvantaggerebbero. Quindi un check-up non limitato ai singoli problemi, ma infrastrutture, servizi pubblici, processi di qualità a livello urbanistico, qualificazione delle risorse umane, sicurezza. Una specie di stati generali di un settore che non deve limitarsi a imprenditori e amministrazioni, ma deve coinvolgere tutti i protagonisti, dalle ferrovie all’autorità portuale alle autostrade. Ho apprezzato molto la sua attenzione al binomio turismo cultura, uno dei più importanti segmenti; debbo ammettere che la cittadella della musica è una piacevole realtà. Immaginiamo l’attenzione che il crocierismo ha per la lirica ad esempio. Ecco per fare questo salto di qualità, noi abbiamo un grande vantaggio: milioni di persone che sbarcano nel nostro porto e che con una attenta campagna promozionale potrebbero tornare in città. Se si rimane come ogni anno a limitarci alle cocomerate e alle lumacate avrà sicuramente il ringraziamento dei cittadini e dei ristoratori e di altre aziende (cosa non da poco), ma non faremo quel salto di qualità per riportare Civitavecchia a quella vocazione turistica che in un passato non lontano aveva".
Tullio Nunzi