piange ” a torrente” l’ormai impropriamente definito “Parco” di San Gordiano per una sorgiva d’acqua ( non si sa da quale provenienza !) che corre lungo tutto il viale centrale. Piange quel misero, impropriamente ancor detto suo “spazio ludico” con quei pochi, miseri e scassatissimi e pericolosissimi attrezzi a brandelli. Piange con un ripugnante acquitrino l’ormai “ex” pista di pattinaggio pur sopravvissuta, nei suoi ormai tre decenni di esistenza, a tutte le insultanti conseguenze dell’incuria manutentiva. Piange quel rudere di storica testimonianza ormai prossimo a crollare …e speriamo bene senza danni!”.
“Piangono ancora i vecchi alberi che da anni attendono una “ripulita” da
quei rami secchi che pensa il vento a stroncare … e speriamo di nuovo bene per qualche testa che non vi si ritrovi sotto !
Piangono la panchine vandalizzate e per la maggior parte non più fruibili.
E piange ancora tutta la sua superfice erbosa che pare affetta da una sorta di alopecia per quelle chiazze gialle di scriteriate e marcescenti sfalciature non rimosse e disseccate nel rigoglioso circostante selvaggiamente “spigato”.
Piangono infine, ma per rabbia impotente contro i noncuranti, cosiddetti “competenti”, Uffici Comunali , quei tanti, ormai anch’essi “ex”, frequentatori di fatto deprivati di momenti di svago per gli anziani e giochi per i bambini.
Conosciamo il facile mantra del “non ci sono soldi” per badarvi, ma allora,
(e siccome l’esperienza da tutte le bandiere susseguitesi al Pincio ci dice che mai ci saranno !), perché non ricorrere a bandi di concessioni a privati ? E se questo può parere bestemmia in questa città rocciosamente immobile e chiusa ad ogni “novità”, si abbia almeno la coraggiosa umiltà di “copiare” l’esempio del Parco Kennedi della vicina Santa Marinella…fra l’altro “beneficiato” forse più da civitavecchiesi che dai locali !
Con buona pace ed ennesima conferma del “gattopardismo” arroccato a Piazza Guglielmotti, ultimo nel vigente “pentastellato”, che, al paragrafo 6 del Punto 5) del Programma Elettorale così prometteva : “…la trasformazione della città da una prateria di cemento ad una città giardino (sic!) con due tipi di interventi : 1) macroaree ( e lo Spigarelli che cos’é ? – n.d.r. ) sul tipo ( nientepopò di meno – n.d.r. !) del Bois de Boulogne di Parigi” ( bum !)”.
Gennaro Goglia
da San Gordiano