“Nel corso degli anni non pochi sono stati gli incidenti stradali, anche di una certa gravità e perfino con esito mortale, che hanno purtroppo interessato il serpentone di via Izzi, che tuttavia, con la realizzazione di una viabilità diversa, avrebbero potuto con buona certezza essere evitati”.
Ora, fermo restando l’accesso da via Terme di Traiano, fronte strada della Ficoncella, le altre due strade di collegamento con l’oramai da anni popolosissimo quartiere di San Liborio, sono proprio la tortuosa e pericolosissima via Izzi e la Via Nuova di San Liborio, (per meglio comprenderci, la strada del Faro), che s’innesta da Via Don Milani, certamente non meno pericolosa della precedente e teatro anch’essa di incidenti anche mortali.
In più circostanze, ho portato all’attenzione delle istituzioni e degli uffici competenti, il problema, proponendo al contempo come mio solito, delle possibili soluzioni alternative, che possano tuttavia contribuire ad abbassare lo stato di pericolo, conciliandolo con le esigenze della cittadinanza, ma rimasto a tutt’oggi, lettera morta.
Posto quanto sopra, la soluzione che ritengo abbastanza semplice per una migliore gestione della viabilità del quartiere e, per la sua realizzazione, sicuramente non eccessivamente onerosa per le casse comunali e che inoltre, non costringerebbe ad effettuare lunghi percorsi alternativi agli abitanti del posto, sarebbe quella di realizzare via Izzi a senso unico di marcia a salire.
Ciò, anche con il fine di evitare possibili sbandamenti dei veicoli, qualora invece la strada fosse realizzata a senso unico a scendere che favorirebbe invece l’aumento della velocità, anche in considerazione, che nonostante il recente rifacimento del sedime stradale, lo stesso, sembrerebbe non sia stato effettuato utilizzando asfalti antiscivolo, né tanto meno drenanti. Stante che l’arteria viaria in questione, in caso di pioggia o gelo, si trasforma in una vera e propria trappola, una sorta di pista da bob, priva di banchina stradale e contenuta a tratti, da manufatti in calcestruzzo armato, che in caso della fuoriuscita di strada di un veicolo, non consentono scappatoia alcuna, oltre che per i veicoli stessi, soprattutto per i pedoni,
Per maggiore chiarezza, basterebbe creare una anello viario, una sorta di circolare a senso unico a salire, direzione mare/monte, su via Izzi, che proseguirebbe su via P.G.B. Labat, che per un tratto, potrebbe anche rimanere a doppio senso di circolazione, per scendere poi, a senso unico in direzione mare, su Via Nuova di San Liborio (strada del Faro), e, voilà, in men che non si dica, il gioco sarebbe fatto: abbiamo raggiunto via Don Milani. E da qui, prendere tutte le direzioni che si vogliono.
In questo modo, si andrebbe ad eliminare quel micidiale cocktail che attualmente si viene a creare sulle due strade, particolarmente ridotte in ampiezza e con la presenza di una serie di pericolose e tortuose curve, come detto, specie nel caso di circostanze meteo avverse, ma anche in occasione di conducenti dei veicoli poco attenti e/o non rispettosi delle regole e dei limiti di velocità ivi imposti.
Senza considerare poi, la mancata sicurezza per i pedoni, che allo stato attuale, specie su via Izzi, li costringe a camminare passando da una lato all’altro della strada a causa dell’interruzione del marciapiedi, in un tratto interessato da curve e senza la benché minima presenza di un attraversamento pedonale, nonostante più volte sollecitato.
Ma v’è di più. Seppur sul tratto viario appena citato, sia presente un limite di circolazione per i veicoli di massa a pieno carico superiore a 35 quintali, alcuni di essi, come quelli dei servizi pubblici dei TT.UU., ben più pesanti ed ingombranti, possono transitare in deroga al divieto, in taluni casi, costretti inevitabilmente ad invadere, a causa delle loro dimensioni e specie nelle curve, pericolosamente il senso opposto di marcia.
Nel concludere, sollecitando la revisione della viabilità del luogo, mi rendo sin da ora disponibile a collaborare con gli uffici competenti, nello studio più dettagliato e nella conseguente pianificazione della proposta sopra meglio descritta.