Una struttura in difficoltà, che sta per perdere l’accreditamento da parte della Regione Lazio, con un esiguo numero di infermieri costretti ad effettuare turni massacranti per poter garantire l’assistenza agli oltre cinquanta anziani presenti. E’ questa l’immagine che la Cgil Funzione Pubblica fornisce della Rsa Bellosguardo, uno dei focolai dove nei mesi scorsi si sono contati numerosi contagi e, purtroppo, una decina di decessi per coronavirus. Quello lanciato dall’organizzazione sindacale è un vero e proprio grido d’allarme, rivolto sia alle istituzioni che alla cittadinanza.
“Esprimiamo grande preoccupazione – scrive la Cgil FP – per l’attuale situazione di instabilità che sta vivendo la RSA Bellosguardo Sanimedica Ccr di Civitavecchia, in attesa che arrivi dalla Regione Lazio la revoca ufficiale dell’accreditamento della RSA, come già preannunciato e accaduto per un’altra struttura della nostra Regione (a Rocca di Papa), le condizioni di lavoro degli operatori sanitari in servizio presso la RSA hanno raggiunto in queste ultime settimane dei livelli estremi di disagio, di difficoltà oggettive al corretto svolgimento dei compiti
d’assistenza e di cura nei confronti degli Ospiti ricoverati. Si registra ormai da tempo e tuttora una carenza di personale infermieristico, non sufficiente a garantire i livelli minimi di assistenza, infatti a causa della mancata sostituzione del personale da parte dell’ Azienda Sanimedica Ccr per le diverse dimissioni volontarie, o casi di maternità, congedi o lunghe malattie, risultano oggi presenti nella turnazione solo tre infermieri per l’intera struttura divisa in 3 nuclei distinti per un totale di 56 posti occupati. Ci chiediamo come possa essere svolto adeguatamente ed in sicurezza il servizio d’assistenza e di cura ai 56 ospiti presenti nella RSA da quei pochi lavoratori rimasti a garantire il servizio, con turni massacranti, oberati dalle responsabilità e dai carichi di lavoro aumentati e di sicuro privati della giusta lucidità e dignità. La Cgil ha segnalato più volte alle istituzioni competenti quanto sopra descritto, ma poiché riteniamo che la situazione lavorativa all’interno dalla RSA stia degenerando di ora in ora, abbiamo ritenuto opportuno condividere le nostre preoccupazioni con la cittadinanza”.
5 Comments
giovanni
Io sono dell’idea che se un’azienda che occupa 3 dipendenti è in difficoltà economica, prima di tutto vanno controllati i bilanci per verificarne la realtà, e se i conti effettivamente sono negativi questa va azzerata e i tre dipendenti senz’altro troveranno un’altra occupazione.
nicola
Invece di scrivere a TRC mettessero la RSA Bellosguardo Sanimedica Ccr davanti alle proprie responsabilità. Se la regione revoca l’accreditamente una ragione c’è.
Non è possibile pensare di fare profitti privati grazie alla sanità pubblica e sulla pelle delle persone anziane.
fermina
E’ veramente scandaloso sono anni che questa azienda trae profitto sulle persone anziane e sui lavorarori. Se la R.L. chiude la struttura o manda via il
gestore di tale azienda fa proprio bene. Però quello che mi meraviglia come
la nostra Azienda Sanitaria Locale non si sia mai accorta di nulla nonostante
tantissime segnalazioni da parte dei parenti e delle OO.SS. Fermina
Maverick
Davvero la A.S.L.non si accorgeva di nulla? e non sapeva delle disfunzioni della struttura e dei suoi dirigenti?
Non si gioca sulla pelle delle persone anziane e ospitate pagando bei soldoni in cambio di inefficienza e menefreghismo……
Chiudere? NO.
Togliere questa e le altre strutture a questi “signori” ( la minuscola è voluta) è il minimo, ma hanno troppi agganci……
Maria
Per non dimenticare: https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://www.osservatoreitalia.eu/civitavecchia-indagine-su-rsa-bellosguardo-emesse-tre-ordinanze-di-custodia-cautelare-per-i-responsabili-della-struttura/%3Fprint%3Dprint&ved=2ahUKEwiYw5XY2ITrAhXFqaQKHUtuDpwQFjAMegQIBRAB&usg=AOvVaw0n_aHrsTruz0aLH52aoc0C