Prime reazioni sulla vicenda della Rsa Santa Marinella, dove 17 persone, tra infermieri e operatori, sono stati indagati per maltrattamento degli ospiti della struttura. Ad intervenire sono le segretarie della Cgil, Stefania Pomante, della Spi-Cgil, Miranda Perinelli, e della Fp-Cgil, Emanuela Nucerino.
“La notizia appresa sui fatti accaduti nella RSA di Santa Marinella – affermano le sindacaliste – lascia a tutti una profonda amarezza, sconforto, indignazione e anche incredulità per come sia possibile arrivare a tanto, avendo come lavoro una missione; accudire e proteggere persone fragili nell’ultimo percorso della vita.
La CGIL tutta condanna chi si macchia di tali crimini auspicando che, qualora i fatti vengano confermati dalle indagini, si arrivi ad una condanna esemplare. Precisiamo che, nel rispetto del nostro Statuto, qualora tra gli indagati vi fossero iscritti alla nostra organizzazione, saranno immediatamente sospesi, in attesa della pronuncia della magistratura.
Siamo convinti come sindacato, che le parole se pur importanti per la denuncia, non risolvono però il problema perché come sappiamo purtroppo non è stato il primo caso di maltrattamenti e non sarà neanche l’ultimo se non verranno presi provvedimenti seri dalle Istituzioni che hanno potere legislativo in tal proposito.
Per questo sulle RSA e su un nuovo modello di assistenza socio-sanitaria e di cura delle persone abbiamo firmato con la Regione Lazio esattamente il 30 settembre 2020 un protocollo di intenti su come intervenire in materia, promuovendo l‘apertura di RSA pubbliche e chiedendo di aumentare di almeno di mille unità i posti residenziali e semiresidenziali per anziani.
In attesa che ciò si realizzi occorre garantire, anche a tutela dei tanti lavoratori onesti, che quotidianamente operano in situazioni disagiate, in carenza di organico, con turni massacranti e con contratti cosiddetti “pirata”, corrette condizioni lavorative, adeguata formazione, riconoscimenti professionali, retribuzioni adeguate superando quel dumping contrattuale nella sanità accreditata ed in particolare nelle RSA.
Inoltre importante punto del protocollo siglato è quello di implementare l’attività di controllo e monitoraggio delle RSA e delle Case di Riposo. L’attuale sistema di comitati di partecipazione non è sufficiente, servono modifiche viste le criticità emerse, come ad esempio istituire un organismo denominato di Garanzia e Qualità in ogni struttura, composto da un referente ASL, le OO.SS. più rappresentative dei pensionati, da un rappresentante dei lavoratori, un rappresentante degli ospiti, uno dei familiari, e uno delle strutture private
accreditate. Deve anche essere istituito un ascolto sugli standard organizzativi e qualitativi all’interno di ogni struttura.
Queste le principali richieste formulate dal sindacato unitariamente e siglate con la Regione Lazio, con la istituzione di un tavolo permanente con gli assessorati alla sanità, alle politiche sociali, welfare ed EE.LL. Pertanto riteniamo che, se non si ripristina quanto tolto alla sanità ed alla assistenza pubblica, a favore del privato, in termini di risorse, difficilmente si troveranno soluzioni.
Per ultimo, ma non perché ultima di importanza, chiediamo alle Istituzioni Competenti, alla Regione Lazio di verificare la congruità degli accreditamenti precedentemente affidati ai privati, e alle Asl Territoriali di intensificare i controlli in queste Strutture Auspichiamo che con la Regione Lazio si possa concretizzare al più presto quanto comunemente condiviso e siglato, per noi obiettivo da perseguire, e che non rimangano solo buoni propositi e null’altro”.
3 Comments
ale
Questi personaggi che si possono definire solo delinquenti amorali e scusate bastardi, devono essere ingabbiati e scontare tantissimi anni, insomma per me devono buttare via la chiave.
Rufus TerraNera
Per esperienza so che questa è solo la punta dell’iceberg, la maggior parte di queste stutture ha problemi in questo senso (ovviamente non così gravi come nel caso in oggetto) dovuti principalmente alla carenza di personale, molto meno spesso a causa della mancanza di professionalità dei lavoratori. La maggior parte delle RSA non pubbliche sono imprese nel senso classico del termine, quindi il loro scopo, di legge, è il guadagno, con quel che ne consegue. Se poi andiamo a informarci sugli intrecci tra imprenditoria, politica e sanità viene fuori un quadro a dir poco desolante.
E da quello che leggo la politica, a parte qualche nobile proclama propagandistico sbandierato quando scoppia un caso e poi subito dimenticato, non vuole nemmeno prendere in considerazione il problema che, va riconosciuto, è immenso e destinato a aumentere visto l’invecchiare della popolazione e la mancanza di strutture.
osservatore
A prescindere se sono colpevoli o innocenti per alcuni, i soliti noti , ha poca importanza abbiamo :
Danton . Marat e manca solo Robespierre..
Tanto perchè la memoria a breve di alcuni noti..
Temperamento violento, Marat era animato dal risentimento. La sua azione, sempre violenta ed estrema, fu la parola.
“Più di trecento predizioni avverate provano che so giudicare gli uomini e le cose” senza il bisogno “di fatti positivi, chiari, precisi. Spesso mi basta il loro silenzio nelle grandi occasioni”.
I rimedi?? “seicento teste ben scelte, duecentomila teste, gocce di sangue da versare”
Danton:
Volle la teoria montagnarda , convinto che fosse meglio “forzare la libertà piuttosto che dare ai nostri nemici la minima speranza”
Robespierre chissà chi interverrà per personalizzarlo:
“Io non sono il difensore del popolo… sono parte del popolo, non voglio essere che questo; disprezzo chiunque abbia la pretesa di voler essere qualcosa di più”..
Ai posteri rimandiamo la sentenza…