“Mentre le pagine della cronaca locale sono piene di notizie sui litigi di questa maggioranza, sul valzer di poltrone e di Consiglieri, sulle scommesse riguardo la durata del mandato del Sindaco Tedesco, la città offre uno spettacolo indecoroso e indegno di rappresentare la nostra comunità. Mentre infatti stiamo pian piano ritornando alla normalità della vita post covid-19, con il timido ritorno in città dei turisti e con i civitavecchiesi che iniziano a vivere l’estate, lo scenario che si presenta per le vie ed i luoghi di aggregazione cittadini è di assoluto degrado”.
“Ormai siamo letteralmente invasi dalle erbe infestanti che sui marciapiedi, sui muri, all’interno delle aiuole (ad eccezione di quelle “adottate” da qualche azienda di buona volontà) crescono incontrastate da mesi, impedendo in alcuni tratti addirittura la circolazione pedonale e costringendo i nostri concittadini a camminare sulle carreggiate stradali.
I parchi cittadini completamente abbandonati a se stessi e non più fruibili, avvolti in un degrado insopportabile che la nostra comunità non ha mai visto e che insieme al triste spettacolo di alcune zone periferiche, rievocano le immagini cinematografiche di quelle città di frontiera ormai abbandonate e disabitate da decenni.
Una situazione surreale, con una vegetazione da jungla che oltre ad essere di per se pericolosa nel determinare difficoltà di circolazione o inciampi è divenuta un ricettacolo di rifiuti ed insetti, nonché un rischio per eventuali principi di incendio.
Come è possibile che non ci sia una gestione organica e programmatica del verde pubblico che al di là di iniziative a “spot” ben documentate sui social ma isolate e senza continuità lascia la maggior parte dei cittadini con delle aree a verde completamente abbandonate a se stesse sotto casa ?.
Come avevamo paventato all’inizio della gestione di CSP targata Tedesco & Co. lo spacchettamento e la privatizzazione dei servizi (primo tra tutti il verde pubblico) ci ha visto fortemente contrari perché sapevamo quale sarebbe stato il risultato: soldi sottratti a CSP, dati ai privati e foresta amazzonica sotto casa.
Ben sapevamo che privatizzare il verde pubblico avrebbe comportato un peggioramento del servizio e portato CSP in cattive acque, con tanti operai che fanno del loro meglio per il decoro cittadino e sono i primi a sentirsi umiliati nel vedere una città sporca e non curata.
Visto che l’Amministrazione comunale ha comunque deciso di esternalizzare i servizi del verde di CSP, ci saremo aspettati che almeno venissero invitate alle procedure di gara le imprese locali (magari tenendo anche conto nelle valutazioni finali della eventuale presenza di lavoratori appartenenti a categorie svantaggiate), invece abbiamo assistito già nella fase ad inviti, alla presenza di sole aziende provenienti da altri Comuni.
Siamo stati fin troppo facili profeti e ci sentiamo di fare un’altra previsione: senza un piano programmatico della gestione del verde, se saranno spostati verso i mesi autunnali sfalci e potature e non verrà effettuata la necessaria pulizia delle caditoie e della rete drenante delle acque meteoriche (che andrebbe anch’essa pianificata), in autunno ci troveremo per l’ennesima volta una città in ginocchio per gli allagamenti, perché a Civitavecchia, a settembre piove”.
Patrizio Scilipoti , consigliere comunale PD
Marco Piendibene,, capogruppo in consiglio comunale PD
1 Comments
lollo
sull’esternalizzazione del verde,ci sono notizie interessanti (non sò quanto vere) sul sito del giornale dell’ex vicesindaco……………..