Ci risiamo. Puntuali, tradizionali verrebbe da dire come i biscottini e la Pizza di Pasqua, arrivano le promesse di posti di lavoro in campagna elettorale. Un metodo, verrebbe da dire uno schifo, che non è certamente patrimonio esclusivo di Civitavecchia, ma che in questa città ha sedimentato e, nonostante, si sia poi sistematicamente rivelato la classica “fregatura” per quanti ci hanno creduto, va avanti da oltre venti anni.
A due settimane da voto, anche quest’anno si susseguono le voci su mirabolanti promesse di posti di lavoro. Siamo andati, così per curiosità, a fare una ricerca nel nostro archivio: ebbene, già all’inizio del secolo, in concomitanza con questa o quella campagna elettorale, ma soprattutto in occasione di quelle per la scelta del nuovo sindaco e dei nuovi inquilini dell’aula Pucci, l’argomento “promessa di posti di lavoro” risultava tra i più gettonati. Una tradizione che ha davvero degli aspetti paradossali e che lascia spazio ad amare riflessioni sulle facoltà intellettive di quanti ancora credono a questo genere di promesse. Basta fare un semplice calcolo: se tutte le promesse elettorali di un posto di lavoro formulate nel corso degli ultimi venti anni avessero trovato reale attuazione, in questo momento a Civitavecchia avremmo la piena occupazione e ci troveremmo nelle condizioni di uno dei tanti comuni del nord Italia, dove il benessere si tocca con mano. Invece qui le percentuali di non occupati continuano ad essere da profondo sud ed è forse per questo che c’è chi si permette di giocare con la disperazione della gente, di giovani e meno giovani che sperano di trovare un’occupazione. A tutti questi, a quanti ancora non hanno capito come va il mondo, in particolare nel perimetro compreso tra il Marangone e Borgata Aurelia, ci sentiamo di dare un piccolo e semplice consiglio: la lettera di assunzione fatevela dare subito e accertatevi che sia stato compilato correttamente l’apposito modulo Unilav che deve essere inviato al centro per l’impiego territoriale il giorno precedente l’entrata in servizio. In caso contrario, lasciate stare. Si tratta, per dirla alla civitavecchiese, della solita sòla elettorale.
2 Comments
Rufus TerraNera
Come ben noto il politicante a caccia di facile consenso e a corto di argomenti e progetti seri sa quali tasti premere per manovrare e approfittare del popolo, specie se in stato di necessità
sandokan
il problema è che la gente è tanto disperata da credergli!
tanto cosa hanno da perdere?
una volta,parlando di quest’argomento,un tipo mi ha risposto: “tanto quarcuno ha da commannà, tanto vale provacce”