E già, alla fine non era successo niente! Niente “botte”, niente “lesioni gravissime”, niente “invalidità” e quindi niente “bullismo”. Con una bella assoluzione per non aver commesso il fatto si è chiusa ieri la triste vicenda che vedeva un ragazzo quindicenne accusato di lesioni personali aggravate e violenza privata nei confronti di un coetaneo.
Si è chiusa, una volta per tutte, una triste vicenda di chiacchiere inutili e faziose tendenti al ridicolo, da parte di persone che non aspettano altro che queste disgrazie per venire allo scoperto e scaricare tutte le loro frustrazioni su argomenti che nemmeno le riguardano! Ho detto disgrazie perché, se vi mettete dalla parte dei genitori di un ragazzo accusato ingiustamente di un tale reato, vi rendete conto che solo di disgrazie può trattarsi; tutti pronti a puntare il dito contro la famiglia, i genitori, l’ambiente domestico e quant’altro possa far rumore. Tutti pronti a condannare a morte un ragazzo che continua a gridare la sua innocenza, ma a cui nessuno vuole credere; tutti pronti a difendere una vittima che vittima non era se non dei suoi stessi genitori, che con un simile gesto credevano di farla franca per ottenere chissà quale risarcimento; tutti pronti a voler apparire a tutti i costi con dichiarazioni ed accuse che fanno, a mio parere, molto più male di un qualsiasi atto di bullismo, quello vero! Ora che tutto si è concluso con l’assoluzione, sarebbe gradito che tutti coloro che si sono permessi di accusare ingiustamente il ragazzo e la sua famiglia, si facessero avanti per scusarsi pubblicamente, magari dagli stessi organi di stampa. Sarebbe la “vera” conclusione di questa triste vicenda!
Giulio Massarelli