Lettera a Mauro Tisselli. Caro Mauro, emerito presidente della Castellina, leggo sui giornali le dichiarazioni tue e dell’assessore Roberto Petito, per quanto riguarda la recente Marcia degli Etruschi tenutasi con soddisfacente successo di pubblico lo scorso 8 maggio. Ritengo di essere in qualche modo parte in causa sia come presidente della Società Storica Civitavecchiese che ha collaborato all’iniziativa, sia come socio della Castellina.
Mauro, tu che ami Civitavecchia, in questi anni hai organizzato camminate, escursioni, manifestazioni che hanno messo in luce la bellezza della nostra città e dei suoi dintorni coinvolgendo centinaia di bambini, ragazzi ed adulti in questa entusiasmante scoperta del proprio habitat, o meglio di quello che è ancora integro e salvo dalle speculazioni.
Mi hai proposto la Marcia degli Etruschi descrivendomela nei minimi particolari e trasmettendomi, tuo dono, la passione necessaria per realizzarla. Ti confermai il mio appoggio promettendoti la condivisione delle spese sostenute, cosa che la Società è lieta e pronta a fare.
La mattina dell’8 maggio, nel parcheggio dell’Aquafelix, ci siamo ritrovati in ottanta, pronti alla camminata, alla scoperta di quello che di bello ci circonda e che spesso ignoriamo.
Ci hai tenuto un bel discorso illustrandoci l’iniziativa, ringraziando pubblicamente l’assessore Petito per il sostegno promessoci. Applaudimmo e c’incamminammo lieti per i nostri quindici chilometri di marcia, sincera testimonianza d’amore verso la nostra città.
Qualche giorno dopo mi arrivò in ufficio (lavoro in banca) una tua telefonata, chiedendomi di parlare con un’impiegata dell’assessorato per concordare le modalità d’erogazione di un contributo del Comune all’iniziativa congiunta dell’8 maggio. La cortese collaboratrice dell’assessore mi spiegò che era necessario aprire un conto corrente intestato alla Castellina per ricevere in tempi brevi il contributo promessoci. Così facemmo.
Ora il fulmine a ciel sereno: l’assessore Petito dichiara che “la delibera in giunta… è stata bocciata in quanto si è deciso di non dare più contributi diretti alle associazioni”. Ci rimaniamo male, ci permettiamo di esprimere il nostro disappunto che però evapora presto.
Da cittadini, ma soprattutto da contribuenti in questa città, siamo ben lieti di questa coraggiosa iniziativa della giunta che finalmente mette fine all’erogazione senza controllo di contributi alle più svariate associazioni, anche non civitavecchiesi (fatto che, se non ricordo male, è costato il posto a un manager di una società controllata dal Comune).
Bravo sindaco e bravi assessori. Finalmente Moscherini e i suoi hanno dato il via ad una rigorosa e seria politica finanziaria di lotta agli sprechi di soldi pubblici e, non fa niente, che i primi a cascarci siamo stati noi.
Caro Mauro, da civitavecchiesi che amano la propria città, dobbiamo solo dire bravi ai nostri amministratori che non sperpereranno più i nostri soldi in discutibili iniziative.
E ancora un’altra dimostrazione di parsimonia del nostro sindaco: qualche mese fa Moscherini mi promise, davanti a qualche assessore e consigliere comunale, di porre una lapide per ricordare i caduti e i protagonisti civitavecchiesi del Risorgimento italiano in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Chiaramente anche quella promessa è venuta meno per questi improvvisi ma necessari tagli all’associazionismo. Va bene così. Loro stanno ben attenti ai soldi come hanno dimostrato qualche mese fa quando l’invitai, loro fieri paladini della “Civitavecchiesità”, a restaurare con i loro emolumenti la martoriata lapide del pesce di Piazzale del Pincio. Furono infatti tutti, maggioranza ed opposizione, muti come pesci alla mia provocazione.
Caro Mauro amare Civitavecchia è certamente difficile, e lo sappiamo bene noi che “sperperiamo” il nostro tempo libero per renderla più vivibile e piacevole. Di sicuro non ci arrenderemo certo per questo piccolo incidente di marcia. Sarai d’accordo con me che quei soldi che abbiamo sborsato per rendere più felici ottanta civitavecchiesi, li abbiamo spesi bene e solo questo ci deve rendere anche noi, inguaribili borbottoni, felici.
Un abbraccio.
Enrico Ciancarini
Presidente della Società Storica Civitavecchiese