Trovo apprezzabile l'intervento della Consigliera Tidei in merito al risultato elettorale alle elezioni europee perché apre finalmente una fase di riflessione e di ripensamento pacato e serio di cui il Partito Democratico e le tante persone che per anni si sono impegnate in politica hanno bisogno.
Essendo stata per molti anni segretaria dei Democratici di Sinistra e fondatrice convinta del Partito Democratico mi trovo oggi spesso a non comprendere le logiche e i metodi del Partito a cui, nonostante tutto, sento di appartenere. Mi aspettavo da questo Partito una forte volontà di rinnovamento, un'apertura alla società, l'accoglienza delle molte istanze di giustizia sociale, di lavoro e di solidarietà, soprattutto in questo momento di crisi, che la società tutta, ma in particolare il nostro territorio, si aspetta. Trovo invece una esasperazione di ostilità, discussioni sterili
che hanno come unico scopo la volontà di escludere questo o quello perché visto come pericoloso all'interno di una visione egemonistica, veti incrociati ed emarginazione. Non sono così ingenua da non capire che anche tutto questo fa parte della politica, ma quando questo clima prevale sull'interesse generale e tutta l'attività si esaurisce ad una lotta di potere, non c'è da stupirsi che le persone leggano tutto questo come assolutamente poco interessante se non dannoso. Inoltre trovo estremamente pericoloso l'abuso di accuse non provate, le dichiarazioni apocalittiche, la
personalizzazione del dibattito. Lo trovo pericoloso perché svuota di significato l'indignazione vera, mescola realtà con bugie, svilisce la politica, induce a pensare che dietro ogni affermazione si nasconda una trama, uno sgambetto, una guerra privata. E come può essere interessante
tutto questo per le persone normali, che tutti i giorni si affannano per risolvere i problemi della quotidianità, del lavoro, della mancanza dei servizi, della malasanità, della casa. I valori della solidarietà sociale, della condivisione, della democrazia, proprio in questi giorni messi alla
berlina dalle iniziative del Governo, sono slogan vuoti se non sono sostenuti da pratiche personali, da programmazione politica, da progettualità concreta, da serietà ed impegno quotidiano. Anche i pochi esempi di buon governo, penso ad esempio all'attività della Provincia di Roma, restano per lo più sconosciuti ai cittadini perché sommersi dalle tante liti e dibattiti inutili. Dobbiamo essere
in grado di elaborare nuovi modelli di sviluppo, di fare scelte coraggiose, di essere un Partito di innovazione e non di conservazione di piccoli e grandi privilegi. Dobbiamo praticare la democrazia, non dichiararla a gran voce per poi disattenderla quando ci fa comodo. Dobbiamo essere in grado di comunicare le nostre idee e denunciare con forza i comportamenti clientelari e demagogici. Ma per fare questo dobbiamo essere credibili e puliti. E' un percorso estremamente difficile perché ricostruire credibilità richiede una vera inversione di rotta. Ma è l'unico percorso che mi sento di intraprendere e di condividere con quanti credono ancora che la politica sia lo strumento per interpretare i bisogni e le istanze dei cittadini e di tradurli in azioni e programmi.
Giovanna Caratelli