Ha superato le due settimane la clamorosa protesta di uno dei sei lavoratori della centrale di Torrevaldaliga Sud licenziati da Tirreno Power. Sono 19 giorni che Ernesto Tarallo sta attuando lo sciopero della fame, con un presidio a Roma davanti la sede di Enel. Un luogo non casuale, perché l’operaio chiede all’azienda che rispetti l’accordo sottoscritto nel 2003 per il riassorbimento degli esuberi di Tvs.
“Sono stato licenziato da Tirreno Power insieme ad altre cinque persone – racconta Ernesto Tarallo – la centrale di Tvs intanto continua a lavorare a pieno carico con i suoi 1.200 megawatt C’è una convenzione tra Comune, Enel, Regione Lazio e sindacati, sottoscritta presso la presidenza del consiglio dei ministri nel 2003, in cui si dice che gli esuberi di Tvs devono essere riassorbiti a Tvn”. È quello che chiede da tempo, ormai, Tarallo e che hanno invocato a più riprese molti suoi colleghi, inutilmente. “Enel dice che accordo non è più valido, chiedo però dove è scritto”, replica Tarallo.
Sfidando il freddo e con tenacia, l’ex operai di Tirreno Power continua una protesta quasi solitaria. “Sono venuti a trovarmi a dicembre Mauro Cosimi dell’Ugl e tre colleghi – dichiara Tarallo – a gennaio invece sono venuti Massimo Mazzarini dell’Idv e Vittorio Petrelli. Il sindaco inizialmente si era molto interessato alla mia vicenda, poi si è un po’ perso. Gli scrivo tutte le mattine, ma non risponde quasi mai. Dice che la segreteria del viceministro Bellanova non risponde alla richiesta di un nuovo incontro per discutere la convenzione del 2003”.
E da Palazzo del Pincio arriva, indirettamente, la replica del sindaco Antonio Cozzolino. “Nei giorni scorsi – dichiara il primo cittadino – avevo promesso a Ernesto Tarallo che appena la segreteria della vice Ministro Teresa Bellanova mi avesse contattato per aggiornare il tavolo organizzato sul rispetto da parte di Enel dell’accordo del 2008 e sul rispetto da parte di Tirreno Power dell’intelligenza di tutti, gli avrei fatto conoscere gli sviluppi della vicenda. Ripeto: il tavolo è stato chiesto per una definitiva soluzione sulla questione degli esuberi di Tvs che avrebbero dovuti essere assorbiti da Enel. La stessa Enel si disse disponibile a discutere la cosa in un tavolo ministeriale a cui siamo riusciti faticosamente ad approdare. Dopo la prima riunione di quel tavolo, più di 3 settimane fa, stiamo chiedendo ormai da due settimane un nuovo incontro: sembra che, complice la campagna elettorale, non ci sia tempo per discutere della situazione. Chiedo pubblicamente alla vice ministro Bellanova di riconvocare il tavolo per dare una definitiva interpretazione all’accordo del 2008 e risolvere quindi la situazione in cui versano alcuni lavoratori di Tirreno Power. Con Enel poi ci sarà occasione quanto prima per discutere della famosa gara di Global Service che non ha visto invitata alcuna ditta locale. Anche in questa circostanza è nostra intenzione chiedere spiegazioni e il rispetto degli accordi presi con la cittadinanza più di 10 anni fa”.
Ma torniamo alla protesta di Tarallo. L’ex dipendente di Tirreno Power non molla e va avanti per la sua strada. “Ho molta determinazione, credo di resistere ancora qualche settimana – afferma – vediamo poi alle estreme conseguenze che fare. Non ho intenzione di muovermi dal mio presidio”. Una scelta quasi obbligata, la sua. “Ho 52 anni, 30 anni di contributi e andrò in pensione tra 15 anni – spiega Tarallo – ci è stata fatta un’offerta da Tirreno Power di 80 mila euro, che netti sono circa 60 mila euro. Ho problemi di diabete e alla mia età non credo mi prenda più nessuno a lavorare. Devo dare il mantenimento a due figli. L’azienda ha solo offerto l’applicazione dell’accordo sottoscritto nel 2016 con Cgil, Cisl e Uil, che prevedeva un indennizzo economico nel caso di accettazione di non opposizione al licenziamento. Con quella cifra che mi hanno offerto non sono in grado di sopravvivere per i prossimi 15 anni – conclude Tarallo – e non mi hanno fatto oltre offerte, come ad esempio il ricollocamento in altre aziende”.
E sulla vicenda si registra anche un intervento di Enel. “In riferimento alla vicenda del signor Tarallo, che, licenziato da Tirreno Power a fine 2017, ha richiesto ad Enel la ricollocazione in azienda presso la centrale di Civitavecchia in base al Verbale di Accordo del 2004 tra Enel stessa e Tirreno Power – scrive l’azienda energetica – si precisa che tale accordo era riferito alla sola fase di messa in esercizio di Torrevaldaliga Nord, completata oltre dieci anni fa, e pertanto, come spiegato anche al signor Tarallo, non più applicabile. Si precisa inoltre che, unitamente al rinnovo del contratto collettivo nazionale di settore datato 25/01/17, le società elettriche, tra cui la stessa Enel, si sono impegnate a realizzare un sistema di solidarietà, attraverso la costituzione in sinergia con le organizzazioni sindacali di un organismo incaricato di agevolare la possibile ricollocazione in altre aziende di lavoratori interessati dai licenziamenti collettivi. Enel, al pari di altre aziende del settore elettrico, ha effettuato numerosi colloqui attingendo da tale archivio, assumendo una decina di risorse e coinvolgendo anche dipendenti di Tirreno Power. Enel precisa di aver visionato anche il profilo del signor Tarallo, ritenendolo non in linea con le esigenze aziendali”.
“In riferimento all’appalto per le pulizie civili presso l’impianto di Torrevaldaliga Nord – conclude la nota – Enel precisa che i lavoratori che già operavano presso il sito continueranno a lavorare anche con la nuova società aggiudicataria, grazie alla clausola sociale inserita nel contratto. Confermando quindi la massima attenzione ai temi del lavoro e del territorio, Enel precisa che l’appalto è stato assorbito all’interno di una più ampia gara nazionale, aggiudicata in precedenza, come sempre basata su criteri di qualità, concorrenza e specifici parametri tecnici. Gli inviti a partecipare a tale gara sono stati rivolti a tutte le imprese in possesso delle qualifiche necessarie.
1 Comments
Sergio
Sono solidale con il lavoratore Tarallo.
L’Enel ha la memoria corta.
Non si ricorda delle promesse fatte prima della riconversione a carbone nemmeno quelle scritte e consegnate al Comune sull’ utilizzo delle risorse locali per la manutenzione della centrale. suddivise per tipologia