Adesso non ci sono più dubbi. L’eventuale centrale a gas che dovrebbe trovare ospitalità nell’area di Torre Valdaliga Nord avrà una potenza dimezzata rispetto al progetto iniziale che prevedeva gruppi per complessivi 1.600 megawatt di potenza. Proprio nella giornata di ieri, Enel ha ufficializzato di aver presentato al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare il nuovo progetto con il dimezzamento della taglia.
Analoga decisione è stata assunta anche per la centrale di Brindisi. Da adesso scatta il termine di 30 giorni per le osservazioni che dovranno essere presentate al Ministero in merito alle integrazioni al progetto prodotte dalla spa. Proprio il Mite ha infatti pubblicato due avvisi per la messa in consultazione, validi 30 giorni a decorrere dal 3 settembre. Le osservazioni andranno quindi presentate entro il 1 ottobre e la sensazione è che non saranno poche. Soprattutto negli ultimi mesi, infatti, è aumentato notevolmente il movimento dei soggetti, anche istituzionali, che hanno dichiarato la loro assoluta contrarietà al perdurante utilizzo di combustibile fossile, sollecitando invece idee nuove per la cosiddetta transizione energetica. Per il “no” non si è schierato solo il Comune di Civitavecchia attraverso l’approvazione di un documento ufficiale nella seduta dello scorso 11 giugno, ma anche la Regione Lazio che attraverso l’assessora alla transizione ecologica, Roberta Lombardi, ha più volte espresso la contrarietà della Pisana intervenendo a diverse iniziative svoltesi in città. Disco rosso, dunque, per la riconversione a gas di Torre Nord? Difficile a dirsi. Se è vero, infatti, che a livello territoriale i giudizi negativi sono pressoché unanimi, a livello di Governo finora a dominare è stato il silenzio. Su come sviluppare il post carbone non si è ufficialmente pronunciato nessuno. A dominare è stato quindi il silenzio. E silenzio fa spesso rima con assenso.
4 Comments
giovanni
Pensate che se nell’area di Civitavecchia era possibile costruire un parco eolico ENEL non si sarebbe fatta avanti????
E con gli ecoincentivi europei disponibili?
Ma mi sembra che siano assenti o mute anche le aziende elettriche concorrenti di ENEL che già gestiscono parchi eolici e questa assenza è anche più imbarazzante a dimostrazione che l’eolico nella nostra zona non è remunerativo a livello di vendita di energia: si qualcuno ha fatto abbozzi di progetti ma di concreto 0 assoluto.
http://www.rinnovabili.biz/dove-installare-minieolico.htm
In questo link potrete vedere quali sono le zone italiane più adatte per l’eolico.
L’Europa mette a disposizione tanti soldini è vero ma li mette solo per progetti che diano un rientro a livello ecologico e non per attività funzionanti per due o tre mesi complessivamente all’anno che per rientrare delle spese di installazione forse ci vorranno una ventina di anni.
Pippo
Argomento complesso, caro giovanni. Ma che enel persegua solamente il profitto a breve periodo ed a basso costo è una evidenza inconfutabile. E che tale profitto mal si concili con una programmazione di lungo termine meno remunerativa nel breve, quand’anche favorisse a medio lungo termine un minimo impatto ecologico ed una maggiore efficienza energetica (e dunque anche economica), ne danno purtroppo dimostrazione gli ultimi 35 anni di politiche energetiche nazionali.
okkupato
coraggio,se non si mettono d’accordo e chiudono tutto, andremo tutti a lavorare in csp!
tranquilli!
giovanni
Fino a che la Francia e i nostri confinanti avranno le centrali nucleari per l’energia elettrica stiamo tranquilli ma solamente pagandola di più visto che la dovremo utilizzare anche di giorno mentre prima la acquistavamo a prezzi concordati solamente di notte e per il personale liquidato oltre a CSP in zona abbiamo il porto e le ferrovie dello stato sempre che non decidano di terminare le terme