A Roma rappresentavano un’istituzione e per centinaia e centinaia di anni potevi trovarli praticamente all’angolo o in mezzo ad ogni strada. D’altra parte, a istituzionalizzarli con tanto di gabella, era stato l’imperatore Vespasiano, arrivato a guidare la città eterna poco dopo la morte di Cristo. Adesso non ce ne sono più, ma la capitale, regno mondiale del turismo, si è attrezzata in qualche modo con bagni pubblici che riescono, assieme ai bar, a soddisfare sufficientemente la domanda.
A Civitavecchia, tanto per cambiare, le cose vanno diversamente. Sarà perché l’effetto dell’imperatore Vespasiano da queste parti si è sentito relativamente, ma la città è assolutamente impreparata ad affrontare i “bisogni” dei tanti crocieristi che, avendo rinunciato alla programmata e tanto richiesta escursione nella capitale, si riversano soprattutto nelle strade del centro per una passeggiata magari accompagnata da un minimo di shopping. Fatta eccezione per quelli storici, che si trovano al di sotto della Terrazza Guglielmi, il cui completo funzionamento sarebbe peraltro da verificare, Civitavecchia è assolutamente sprovvista di bagni pubblici. Così, la stragrande maggioranza dei turisti che girano per la città, nel “momento del bisogno” hanno una sola ancora di salvezza: i bar, in particolare quelli del centro che in alcune giornate vengono presi letteralmente d’assalto, addirittura con vere e proprie file che si creano all’esterno dei wc. Per carità, da un lato è un bene, perché una discreta parte dei “bisognosi” comunque consuma qualcosa all’interno del locale, ma da un altro rappresenta un problema, perché determina situazioni e momenti di stress di strutture, come i bagni dei bar, che non sono stati realizzati per ospitare centinaia e centinaia di persone al giorno. Di qui la necessità che a Civitavecchia, per poter comunque dare una risposta al turismo, si realizzino nuovi bagni pubblici. Potrebbe essere un punto nel programma delle prossime amministrazioni comunali. A meno che non si abbiano, come è quasi sempre successo, idee grandiose che sistematicamente non si concretizzano.
2 Comments
MARCO
Non si è fatto niente per governare questo vero Terremoto che è il Turismo si è vivacchiato.
Niente bagni pubblici o accoglienza diffusa, si è preferito affittare i locali o peggio venderli alle varie mafie dei negozi etnici e negozietti di alimentari e liquori sempre aperti e di dubbia provenienza vedi via Sedici Settembre sembra l’equilibrio o una delle tante periferie etniche condite da Vu compra.
CIVITAVECCHIA IRRICONOSCIBILE.
commercio
la domanda,riguardo i minialimentari ,è un altra: perchè esistono ?
perchè,ad esempio,nelle vie adiacenti al duomo (Milano) ,ci sono solo negozi dal nome cinese?
non è forse perchè noi siamo una nazione di poveracci che non possono fare niente e\o non gli va di fare niente?