Prime reazioni all’iniziativa del Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che dopo il colloquio col sindaco Ernesto Tedesco, ha chiesto l’intervento del Governo perché si decida congiuntamente il futuro del polo energetico di Civitavecchia. L’assessore alla Transizione Ecologica e alla Trasformazione Digitale della Pisana, Roberta Lombardi, dichiara di condividere le preoccupazioni espresse dal presidente Nicola Zingaretti nella lettera inviata ai ministri Cingolani e Giorgetti in merito al progetto della centrale a turbogas di Torre Valdaliga Nord. Lombardi ricorda che il progetto è stato bocciato all’unanimità nei giorni scorsi dal consiglio comunale di Civitavecchia e sottolinea che dovere delle istituzioni è non solo ascoltare le istanze delle comunità locali, ma rendere tangibile per i territori, attraverso soluzioni concrete, quella transizione ecologica sposata anche a livello nazionale e verso la quale ora ci indirizzano le linee guida del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza approvato dall’Unione Europea, coerentemente con quanto previsto dagli obiettivi di livello globale ed europeo, quali il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050.
“E’ ovvio – aggiunge Lombardi – che non possiamo realizzare il cambiamento insito nella Transizione Ecologica perpetrando le stesse scelte del passato, soprattutto in ambito energetico e produttivo. Dobbiamo avere il coraggio di dare un segnale di rottura con le vecchie politiche energetiche, passando dalle parole ai fatti e offrendo esempi concreti sui nostri territori che siano espressione di una nuova politica di sviluppo sostenibile, soprattutto in ragione del fatto che questa offre maggiori benefici sia in termini ambientali che economici e occupazionali. Per questo la nostra proposta per Civitavecchia dev’essere una grande riconversione energetica e produttiva basata su fonti rinnovabili, puntando soprattutto sull’eolico, in particolare sulla produzione degli impianti di nuova generazione con turbine da 15 MW. Un progetto che porrebbe il Lazio all’avanguardia in Europa, che farebbe inoltre da apripista alla transizione ecologica come risposta concreta a quei territori che da anni scontano i costi ambientali ed economici di un modello di sviluppo ormai superato e insostenibile. Stiamo inoltre già lavorando allo sviluppo delle energie rinnovabili in tutto il Lazio.Nel Collegato al Bilancio, attualmente all’esame del Consiglio regionale, abbiamo inserito: la proposta di una mappatura digitale delle aree idonee e non per gli impianti da Fonti Energetiche Rinnovabili (FER), in modo da dare alle imprese del settore la certezza su dove è possibile investire, e l’aggiornamento della normativa sulle comunità energetiche per dare a cittadini e aziende l’opportunità di ridurre i costi in bolletta con energia pulita”.
11 Comments
giovanni
“impianti di nuova generazione con turbine da 15 MW” ma una piccola calcolatrice l’hanno a portata di mano?
Per sostituire almeno un gruppo di TVN ce ne vogliono 660: 15= 44 se c’è vento sufficiente e quando non c’è il vento tutti a casa?.
Le centrali di Civitavecchia e Montalto sono state realizzate proprio quì perchè devono alimentare un anello del centro Italia e TVN è ancora più importante dopo la demolizione di quella di Montalto.
Non credo che il governo accetti tanti volentieri scelte fatte senza considerare la situazione della generazione elettrica italiana
Marco G
Pensa che qualche anno fà ce ne sarebbero volute a dismisura di pale eoliche. Oggi ci si lamenta di cosa, se non cè il vento? basta e avanza. Meglio la vista di 44 pale ( perchè poi dovremmo mantenere i 660KW) che respirare veleno.
Ormai è inutile fare terrorismo ideologico perchè tutti sanno che in Italia vi è un notevole surplus elettrico in grado di coprire i picchi eventuali.
Fr@
In primo luogo la centrale è attualmente in funzione al minimo della sua potenza: parlate con qualunque operaio Enel e ve lo confermerà. Quindi non si capisce che esigenze nazionali deve continuare a soddisfare.
Ma se anche fosse, possibile che il territorio di Civitavecchia deve essere sacrificato per illuminare mezza Italia?
A noi cosa ce ne viene in tasca? Se ci sarà la conversione a gas perderemo oltre 1000 posti di lavoro tra centrale e porto, per non parlare delle ripercussioni economiche in tutta la città ( settore del commercio e della ristorazione) e continueremo a morire di inquinamento.
Quindi, no grazie. Pretendiamo un’alternativa che porti lavoro e salute.
Ale
Meglio di così non si poteva dire…………aggiungo che molti cittadini civitavecchiesi la pensano in questo modo.
giovanni
Il problema è che se TVN non dimenticando maiii TVS si chiudono qualcun altro ci dovrà garantire la fornitura di energia elettrica che non sarà più al prezzo attuale perchè le perdite lungo la rete ce le faranno pagare a noi.
Io vi posso dire che a me non me ne può fregar di meno perchè qualche soldo da parte cel’ho per mettermi un sistema di pannelli con sistema di accumulo scusatemi se sono crudo ma con chi ragiona per partito preso non riesco a dialogare in modo tranquillo.
E Marco G non riesce a capire che in Italia con le industrie in questo periodo siamo in crisi quasi nera per cui l’energia non serve per cui eliminiamo le centrali: ottimo!
Fr@
Francamente dubito che al momento ci siano sconti in bolletta. Ma se anche fosse dovremmo tenerci quel ” mostro”, che occupa ettari di territorio che potrebbero essere destinati ad altre attività produttive o di ricerca in grado di garantire il lavoro oppure che minimo potrebbero essere bonificati e restituiti alla città, solo per risparmiare pochi euro?
Non capisco perchè dobbiamo stare sempre col cappello in mano a chiedere l’elemosina…Qui manca il lavoro! Non risolviamo nulla con le briciole.
CI vogliono investimenti per un grande progetto di sviluppo alternativo della città, altrimenti il lavoro lo perdiamo tutti, dall’operaio al commerciante.
giovanni
Il vero problema è che non si vede all’orizzonte “un grande progetto di sviluppo alternativo” e far chiudere le centali senza avere un minimo di alternativa è da stupidi.
Siamo andati avanti negli anni con una politica miope che pensava solamente a sopravvivere nel quinquennio.
E oggi nulla cambia.
Per capire come siamo messi male basta seguire i passaggi della palla fatta da Tedesco a Zingaretti e genericamente al Governo poi a Lombardi da questa a Cingolani e Giorgetti ma che nessuno ha idea di cosa fare per Civitavecchia in merito alla sostituzione delle centrali termoelettriche con altri sistemi tipo l’eolico perchè noi siamo in una zona con vento basso e incostante.
Basta ragionare su cose reali e non su ideologie o allarmismi non supportati da dati veri.
max2
Se il parco eolico fosse veramente un investimento, anche con tutti gli incentivi previsti, la proposta la avrebbe fatta l’Enel od altra società del ramo.
La transizione energetica/ecologica è una fase intermedia del processo di trasformazione che noi ci auguriamo sia la più rapida possibile, ma non basta la sola volontà per accelerare il processo, ci vogliono soluzioni tecniche attuabili che devono ancora essere sviluppate pienamente. Se vogliamo arrivare presto al traguardo delle emissioni zero l’unica possibilità è studiare studiare studiare e per quelli ostici allo studio almeno finanziare la ricerca.
trump
ma il” polo idrogeno” ,realizzato a civitavecchia, https://www.corriere.it/economia/italie/lazio/notizie/rozza-civitavecchia-idrogeno-borgo_a04a829e-82c7-11df-9406-00144f02aabe.shtml
cosa ha prodotto?
c’è ancora?
9 milioni di euro……………….
giovanni
Il vero problema è proprio questo dopo 9 Ml di euro e 13 anni di ricerca di pratico non esiste nulla di concreto e sfruttabile industrialmente .
E’ la stessa cosa della centrale ad idrogeno di Fusina da 15 MW e il cui progetto prevedeva anche la produzione di idrogeno dalla gassificazione del carbone con stoccaggio geologico dell’anidride carbonica come l’ENEL aveva proposto a suo tempo per i fumi di TVN, poi morto lì, ossia esperimenti che non hanno dato risultati industrialmente accettabili.
E’ certo che qualsiasi industria o produce con bilancio attivo o non fa nulla
Ancora siamo abbastanza lontano dal poter abbandonare i combustibili fossili o l’energia nucleare
Annibale
non credo che al polo idrogeno di Civitavecchia si sia fatto alcun esperimento. non vi è traccia di alcun risultato, né sappiamo quante e quali pubblicazioni ha prodotto. si è forse fatto altro?
magari un intervento di qualcuno tra coloro che ci hanno lavorato potrebbe aiutarci a capire. e sarebbe anche ora, per gli sperperi delle P.A., che qualcuno ne rispondesse