“Ora si vada fino in fondo con il “no” al gas”. Lo sostengono Comitato SOLE, Città Futura, Collettivo No al fossile, Friday for Future, Forum ambientalista, in merito alle voci che preannunciano un imminente e clamoroso dietrofront della Regione Lazio sulla delicata questione della transizione ecologica e della lotta all’inquinamento atmosferico, confermate nel comunicato congiunto a firma PD/M5S. Secondo le associazioni, il presidente Zingaretti pare si sia infatti mosso per ritirare quell’emendamento al collegato di bilancio con il quale si impediscono la costruzione e l’esercizio di nuovi impianti di produzione energetica alimentati a combustibili fossili, tra i quali, ovviamente, figura anche la nuova centrale turbogas che Enel vuole realizzare a Civitavecchia.
“Starebbe quindi lavorando – affermano – per scongiurare un ricorso alla Corte Costituzionale da parte del Governo Draghi, cancellando con un colpo di spugna un emendamento dall’alta valenza politica, in quanto emanato a seguito della spinta di un intero territorio che esortava da tempo la Regione a pronunciarsi sul ricorso alle fonti fossili. Se Zingaretti riuscisse davvero a portare a termine questa funambolica manovra, sarebbe la prima volta nella storia delle istituzioni democratiche che un provvedimento approvato all’unanimità viene ritirato dopo poche settimane.
La cosa tuttavia ci stupisce relativamente. Sappiamo benissimo quali sono i poteri contro i quali, da anni, proviamo a contrapporci. Sappiamo esattamente quali sono i motivi che spingono il governo italiano ad investire miliardi sul gas e a ignorare sistematicamente tutti i nostri progetti alternativi. Sappiamo infine quanto è complicato farsi ascoltare da istituzioni costantemente prone agli interessi di grandi lobby e multinazionali.
Quello che non sappiamo e che vorremmo invece sapere, è il ruolo che intende adesso assumere la Giunta regionale.
Forse si pensa che Civitavecchia sia disposta a digerire tutto ciò che proviene dall’alto? Oppure che con l’installazione di pannelli fotovoltaici (sui quali peraltro pesa la scelta inspiegabile dell’Autorità portuale di occupare decine di ettari di pregiato terreno portuale e retroportuale, anziché puntare sul progetto dell’eolico in discussione al Ministero, che risparmia i terreni per le altre attività già individuate – ma su questo ritorneremo nei prossimi giorni), un emendamento ritirato e una pacca sulla spalla possono comprarsi il nostro silenzio e la nostra complicità?
E cosa pensano di fare i consiglieri regionali del territorio? Non bastano certo un voto contrario all’iniziativa di Zingaretti o un comunicato di poche righe per difendere il futuro di una città massacrata da anni di inquinamento. Se davvero si vuole fare un’autentica battaglia, si convoglino tutte le energie non solo verso la Regione, che per coerenza dovrebbe andare fino in fondo, ma anche e soprattutto verso il Governo, dove sono ampiamente rappresentate tutte le forze politiche che hanno votato il provvedimento e che, quindi, con i loro ministri hanno la possibilità di decidere. Ci aspettiamo che il Sindaco, la Giunta regionale del Lazio e le forze politiche, tutte, pena la loro credibilità, chiedano e ottengano un tavolo per la transizione energetica del territorio che porti ad un nuovo modello di sviluppo.
Da parte nostra siamo e saremo sempre attivi per sostenere i progetti alternativi che da tempo proponiamo in ogni sede e che sono, ad oggi, l’unico strumento con cui garantire a Civitavecchia e al suo comprensorio diritto alla salute, tutela ambientale e rilancio occupazionale”.
1 Comments
marina
cari NIMBY, mentre vi stavate spellando le mani per la strepitosa vittoria sul blocco del tracciato della trasversale verso Orte, la regione va avanti concordemente con il piano di sviluppo nazionale per l’energia.
non avremo mai la strada ma andremo a tutto… GAS.