SPQR, Senatus PopulusQue Romanus. Furono proprio loro, i romani, a inventare gli acronimi oltre duemila anni fa. A distanza di quasi due millenni, durante le Olimpiadi del 1960 e di fronte all’imprevisto strapotere degli atleti della ex Unione Sovietica, i loro pronipoti riuscirono a trasformare CCCP, ovvero la sigla nazionale che si leggeva su quelle maglie, in Col Cavolo (in verità il termine era un altro) Che Perdemo. Se gli acronimi andassero ancora di moda e se i simpatici abitanti della capitale si trasferissero a una settantina di chilometri di distanza a nord, potrebbero varare il seguente: CSP, Come Sperperare Pecunia.
Già, la settimana appena trascorsa ha regalato una serie di perle dal valore inestimabile sul versante della società posseduta al 100% dal Comune di Civitavecchia. Prima la scoperta, sul portale “amministrazione trasparente” di due diverse procedure negoziate senza previa pubblicazione, per circa 90mila euro: la prima ad un social media manager aziendale (d’altronde, chi non ne ha?), in termini di ausilio scientifico ed operativo e la seconda per attività di studio, dimensionamento e benchmarking del fabbisogno del personale (anche questa presente in ogni azienda, anche quelle a conduzione familiare). Entrambe le procedure affidate a persone, una peraltro forestiera, che hanno un legame col Partito Democratico (chissà perché e chissà se Elly Schlein lo sa?). A poche ore di distanza, lo stesso portale ha regalato una nuova chicca, ovvero l’affidamento di un incarico di consulenza per circa 46 mila euro a un avvocato con studio legale nella capitale, specializzato nel controllo e nella gestione degli appalti degli enti pubblici ed evidentemente molto apprezzato nel Lazio, dove conta collaborazioni con decine di enti locali. Anche questa una consulenza sicuramente necessaria, visti gli appalti milionari di Csp e l’assoluta mancanza nel management aziendale di un legale. Il fatto che la nuova presidente Tomaselli (altra forestiera) sia avvocato rappresenta quindi un aspetto del tutto marginale e trascurabile. In ultimo, last but not least, come dicono i nipotini dei britanni, la richiesta di risarcimento danni, si parla di una cifra vicina ai 50mila euro, avanzata dalla consigliera di amministrazione, Mazzucco, decaduta dopo la nascita della nuova giunta per le dimissioni degli altri due membri del Cda e per fronteggiare la quale la cosiddetta municipalizzata ha dovuto chiedere l’ausilio di un altro legale, al momento quantificato in poche migliaia di euro. Insomma, per una società data più volte sull’orlo del collasso finanziario, salvata negli anni dalle diverse amministrazioni comunali con incrementi tariffari o iniezioni finanziarie e con un futuro non certo roseo, non è male. No, non state su Scherzi a Parte.
2 Comments
giovanni
Ma di cosa vogliamo stupirci se oggi con un comune sinistrorzo certe consulenze si danno agli amici degli amici.
Questo perchè nelle aziende municipalizzati ci si mettono persone direttive incompetenti che non sanno dirigere un’azienda.
Se domani 29/09 dovesse cambiare il colore dell’amministrazione loro farebbero esattamente la stessa cosa.
Non è la prima volta!!
Rufus TerraNera
I debiti elettorali si pagano !