Una serie di interventi, tutti molto interessanti, sul tema dell’eolico offshore. Sono quelli che si sono susseguiti questa mattina e questo pomeriggio nella sede dell’Autorità Portuale, dove è andato in scena l’incontro “Eolico Offshore per la transizione ecologica di Civitavecchia: sfide e opportunità”, voluto dall’assessorato alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale della Regione Lazio e organizzato insieme con Lazio Innova. La riunione è stata aperta dal presidente dell’Autorità Portuale, Pino Musolino, e chiusa dall’intervento dell’assessore regionale alla Transizione Ecologica, Roberta Lombardi, che ha rilanciato l’idea di creare a Civitavecchia il primo distretto del Lazio sulle energie rinnovabili.
Ad aprire gli interventi è stato Luigi Severini (Studio Severini), che ha presentato un progetto per l’eolico off-shore galleggiante a Civitavecchia, attualmente nelle stanze del Ministero della Transizione Ecologica. Progetto che peraltro ha ottenuto già il primo “sì” da parte di Corrado Gadaleta, di Terna, il quale ha spiegato come “sia per i fondali, sia per la potenza prevista e in ultimo per la distanza dalla costa, il progetto di Civitavecchia è fattibile”. Un ok, in linea di massima, confermato anche da Giuseppe Panico della Capitaneria di Porto Civitavecchia. interessantissimo anche l’intervento del professore dell’Università della Tuscia, Marco Marcelli, che ha portato qualche considerazione sugli impatti ambientali dell’eolico offshore negli ecosistemi marini. A concludere gli interventi della mattina è stato Alex Sorokin, consulente di organismi internazionali ed esperto di eolico offshore, che ha portato le esperienze internazionali su questo tipo di progetti. “Prima o poi arriveranno ovunque – ha spiegato – perché sono il futuro. Civitavecchia può recitare un ruolo da protagonista e prendersi una fetta dei vantaggi, sia in termini economici che di occupazione, senza considerare gli aspetti positivi per l’ambiente.
“Oggi a Civitavecchia abbiamo riunito tutti gli attori coinvolti nella realizzazione del primo Distretto di Energie Rinnovabili del Lazio, partendo dalla presentazione dello studio di fattibilità del primo parco eolico offshore galleggiante d’Italia al largo delle coste laziali da integrare con il fotovoltaico e con la filiera produttiva dell’idrogeno verde. I numerosi contributi di oggi dimostrano, in sintesi, che ci sono tutte le condizioni favorevoli necessarie. Come Regione Lazio abbiamo espresso chiaramente la volontà politica di puntare sulle rinnovabili, anche approvando lo stop agli impianti basati su fonti fossili. Mi appello quindi al presidente Draghi affinché individui come opera strategica nazionale il parco eolico offshore di Civitavecchia, coerentemente con l’indirizzo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) sugli investimenti ambientali e l’obiettivo globale di azzerare le emissioni inquinanti entro il 2050”. Così Roberta Lombardi, assessora alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale della Regione Lazio, a margine del convegno “Eolico offshore per la Transizione Ecologica di Civitavecchia: sfide e opportunità”, svoltosi oggi al Porto di Civitavecchia, presso la sede dell’Autorità di Sistema Portuale del Mediterraneo Centro Settentrionale.
POTENZA INSTALLATA E POSTI DI LAVORO: LE CIFRE – “Il progetto del Parco eolico offshore prevede l’installazione iniziale di 270 MW, con 27 pale eoliche alte circa 250 metri posizionate a circa 20-30 km dalla costa in uno spazio marittimo di circa 25 kmq. Questo primo nucleo impiegherebbe fino a 540 addetti complessivi, per tutte le fasi di sviluppo e l’indotto, che può essere ampliato fino a 1 GW per complessivi mille posti di lavoro. Una prospettiva occupazionale allettante per il territorio rispetto ai 40 posti di lavoro legati alla centrale a gas da 1,2 GW, in sostituzione di quella a carbone.
Come ha ricordato la presidente del Consiglio Ue, von der Leyen, tutta l’Europa dipende troppo dal gas, visto che lo importa per ben il 90% pagandolo a caro prezzo, e che pertanto dobbiamo puntare sulle rinnovabili per ottenere indipendenza energetica e abbattimento dei costi. Scegliendo il parco eolico offshore di Civitavecchia andiamo proprio in questa direzione indicataci dall’Ue per il futuro”.
FATTIBILITÀ: TERNA PROMUOVE IL PARCO EOLICO OFFSHORE – “Il parco eolico offshore di Civitavecchia è un’ipotesi concreta come confermato dal gestore della trasmissione elettrica Terna, che proprio oggi durante il suo intervento ha dichiarato che ci sono adeguate condizioni tecnologiche per poterlo collegare alla rete nazionale. Un progetto i cui costi, in base alle prime stime riportate, potrebbero essere coperti almeno per il 20% dai fondi del PNRR. Con il primo Distretto di Energie Rinnovabili del Lazio a Civitavecchia abbiamo quindi l’opportunità di realizzare finalmente la riconversione energetica e produttiva di un territorio che da circa 80 anni sconta le conseguenze negative delle fonti fossili su ambiente, salute, occupazione ed economia locale, rispondendo così alle aspettative di un percorso ampiamente partecipato, che, come dimostrato dal tavolo di oggi, ha riunito attorno ad un unico obiettivo istituzioni locali, mondo della ricerca, esperti e operatori del settore, associazioni datoriali, sindacati e comitati cittadini”, conclude Lombardi.
5 Comments
giovanni
“tutti gli attori coinvolti nella realizzazione del primo Distretto di Energie Rinnovabili del Lazio” tutti meno chi già gestisce parchi eolici.
Possibile mai che in una tale riunione nessuno abbia detto che la zona di Civitavecchia per ventosità è adeguata allo scopo e che era la prima cosa da chiarire, che Terna dica che per loro è fattibile significa solo che può benissimo portarci i cavi per il trasporto dell’energia prodotta.
Il vero problema è che nella nostra zona non c’è una costanza di venti che possa giustificare l’investimento altrimenti sarebbe stata presente/invitata anche almeno una società che già produce energia eolica visti gli incentivi dall’Europa.
Callen
Lui lo sà quanto vento c’è a 30 km da la costa….
giovanni
Io mi pongo delle domande e risposte non le trovo
Giuseppe
Basta leggere l’atlante eolico e a fronte di una velocità tra i 4 e i 6 m/s stima una producibilità annua di 2000-2500 MWh. Nel Sud Italia ci sono valori molto più elevati e dal punto di vista di un investitore questo è determinante. Sempre sull’atlante è possibile vedere dove sono installati parchi eolici italiani esistenti. Sempre concentrati al sud. Bisogna parlare di fabbriche per pale eoliche magari ma certamente non di produzione di energia eolica.
max2
Il rappresentante di TERNA ha detto che ci sono le condizioni per collegare il parco eolico alla rete nazionale, ma non ha detto in alternativa a Torrevaldaliga Nord. La regolazione della rete elettrica nazionale con i suoi parametri frequenza, potenza, tensione è un campo specialistico delicatissimo con le normali centrali elettriche che partecipano alla regolazione attivamente secondo le proprie caratteristiche. Invece le centrali eoliche e solari non possono partecipare alla regolazione della rete essendo governate dal vento e dal sole. Quando avremo i gruppi di accumulo di energia sarà possibile avere tutte centrali eoliche solari ed idriche.