Non solo il Giudice del Lavoro e il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio che ha già fissato il giudizio di merito per il prossimo gennaio. Ad occuparsi dei licenziamenti dei dirigenti dell’Autorità Portuale di Civitavecchia potrebbe essere anche la Magistratura ordinaria. Sul provvedimento che ha portato all’interruzione del rapporto di lavoro è stata infatti presentata una denuncia nella quale si ipotizza il reato di falso materiale e adesso sono partite le indagini.
PRESUNZIONE DI INNOCENZA Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza, fino al terzo grado di giudizio, che si basa sull’articolo 27 della Costituzione italiana, secondo il quale una persona “Non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.
A condurle, i Carabinieri, che starebbero acquisendo il materiale relativo. L’anomalìa, a quanto sembra, riguarderebbe il decreto di licenziamento. Quel provvedimento porta la data del 30 marzo 2023 ed in calce la firma del presidente Musolino. Solo che quel giorno il massimo esponente di Molo Vespucci non era a Civitavecchia, ma a qualche migliaio di chilometri di distanza, ovvero a Miami dove era in corso il Sea Trade. Insomma, il sospetto è che a firmare il decreto che disponeva il licenziamento dei dirigenti non sia stato il presidente dell’Authority in persona, ma qualcun altro rimasto a Civitavecchia che si sarebbe prestato ad apporre una firma, ovviamente falsa. Ovviamente non cambierebbe nulla in merito alla decisione di revocare il rapporto di lavoro, assunta non solo dal presidente ma dall’intero Comitato di Gestione. Delineerebbe, però, al di là dei presunti aspetti penali che saranno chiariti dall’indagine in corso, un modo di fare veramente bizzarro. Una cosa del genere magari uno se l’aspetta da un ragazzo che fa firmare la giustificazione per l’assenza a scuola da un compagno di classe al posto dei genitori, non certo all’interno di un ente pubblico di primaria importanza, talmente primaria da garantire ai massimi dirigenti lautissimi emolumenti, di centinaia di migliaia di euro annui.
IN MERITO ALL’ARTICOLO IL PRESIDENTE DELL’ADSP, PINO MUSOLINO, HA FATTO PERVENIRE LA SEGUENTE NOTA:
In relazione all’articolo “Denuncia sui licenziamenti all’autorità portuale di Civitavecchia” pubblicato in data odierna a firma di Maurizio Campogiani, ai sensi della Legge sulla Stampa si chiede di pubblicare integralmente la seguente rettifica e precisazione:
“Innanzitutto, la notizia riporta la mera presentazione di una denuncia, che non equivale certo né alla automatica esistenza di un procedimento giudiziario, né tantomeno alla veridicità delle accuse mosse. Si ricorda peraltro che anche a livello di principi costituzionali, fino all’eventuale passaggio in giudicato di una sentenza, chiunque è considerato innocente. Nel caso specifico copia della denuncia stessa in questa fase può essere stata fornita all’autore solo dal denunciante medesimo, con finalità in questo momento tutte da dimostrare e che chiaramente cerca di dipingere una realtà fattuale che è solo nelle illazioni calunniose del medesimo.
Pur non volendo entrare nelle vicende che eventualmente verranno appurate nei luoghi deputati, già in questa sede e senza tema di smentita, avendo io personalmente apposto le firme sugli atti dove la firma figura scritta a mano e riconoscendone la piena titolarità e veridicità, mentre, negli atti a firma digitale, i medesimi riportano la tracciatura univoca e crittografata riferita alla firma digitale di cui sono titolare, è quindi destituita di ogni fondamento la notizia così artatamente spacciata per vera di un presunto inesistente falso materiale, alla base della assurda denuncia di cui al momento non ho avuto modo di leggere i contenuti. Tralasciando ogni considerazione sui toni e sui modi altamente offensivi utilizzati dall’autore in quest’ultimo articolo, ma non solo, le modalità volutamente distorcenti la realtà fattuale che hanno caratterizzato il pezzo, sono fortemente lesive sia della mia personale reputazione e professionalità, che della onorabilità dell’ente che presiedo. Tale lesione verrà fatta valere nelle sedi appropriate, riservando anche la possibilità di richiedere il dovuto risarcimento dei danni causati. Si invita pertanto a desistere dal continuare a pubblicare notizie non sostanziate con il chiaro intento di ledere i miei personali diritti e quelli dell’ente che presiedo”.
2 Comments
Magali
Con internet ci sono molti modi per firmare un documento, anche a migliaia di chilometri di distanza.
Sandro
Vedo che il tono dell’articolo è decisamente cambiato, onestamente quello originario era vergognoso sembrava scritto dal denunciante….