Per 48 ore, nelle giornate di domenica e lunedì, i civitavecchiesi hanno respirato un’aria che può aver provocato danni al proprio apparato respiratorio. In entrambi i giorni, infatti, le medie del PM10 o particolato sono state sempre al di sopra del limite massimo di 50 microgrammi al metro cubo fissato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e recepito dalla legislazione italiana. Limite, peraltro, che sta per essere ulteriormente abbassato a fronte delle richieste avanzate dagli scienziati di tutto il mondo.
Domenica e lunedì, il meridione e il centro Italia sono stati nuovamente raggiunti dalle cosiddette polveri sahariane, sabbia proveniente dal deserto che viene spinta verso nord dalle forti correnti di scirocco. Si tratta di un fenomeno che si sta particolarmente intensificando negli ultimi anni e che solo un mese e mezzo fa, a ridosso della Pasqua, aveva influenzato la situazione ambientale per giorni interi. Lunedì, seconda giornata nel quale si è manifestato, tutte le centraline di controllo hanno misurato valori record. In viale Togliatti si è arrivati a 62 microgrammi, al porto a 59 e, a Villa Albani, addirittura a 64 microgrammi. Analoga la situazione in periferia: a Fiumaretta e al Faro la centralina ha certificato una media giornaliera di 56 microgrammi e a San Gordiano di 60. L’unica zona della città dove il valore è stato al di sotto della soglia di allarme è stata Campo dell’Oro, dove il PM10 o particolato è stato misurato a 47 microgrammi. Tutto questo mentre in città la vita continuava normalmente, a differenza di altre realtà, come ad esempio Roma, dove sono state firmate ordinanze con le quali si invitavano i soggetti fragili a rimanere in casa. Fortunatamente il fenomeno è praticamente scomparso nella giornata di martedì, quando i valori sono completamente rientrati nella norma, con un minimo di 20 microgrammi al metro cubo registrato a Villa Albani a un massimo di 26 misurato alla centralina del Faro.