Grande adesione da parte dei lavoratori elettrici della centrale di Torre Valdaliga Nord allo sciopero indetto dalle segreterie generali di Filctem, Flaei, Uiltec. Le sigle sindacali e i lavoratori sono stati protagonisti di un presidio fuori i cancelli della centrale di TVN per richiamare l’attenzione di Enel e delle istituzioni sul futuro dell’impianto, la cui chiusura è prevista per il 2025.
“Aderiamo allo sciopero indetto dalle nostre segreterie nazionali – afferma Massimiliano Appetecchi, segretario regionale UILTEC UIL Lazio – che segue quello importante dell’8 marzo scorso, che ha visto i lavoratori del gruppo Enel scioperare massicciamente. L’obiettivo è richiamare l’attenzione forte dell’Enel e delle istituzioni sul futuro lavorativo di questo impianto, perché ad oggi l’unica cosa certa è la chiusura, che anche l’attuale amministratore delegato ha confermato essere il 31 dicembre del 2025. Noi organizzazioni sindacali non siamo stati messi nelle condizioni di discutere e di ragionare su un piano industriale spendibile e che dia risposte ai lavoratori Enel, ma soprattutto ai lavoratori dell’indotto”.
“Abbiamo ottimi numeri – spiega Alessio Lionetti, Segretario FILCTEM CGIL Roma Nord Viterbo Civitavecchia – e confermiamo quelli dello scorso 8 marzo, quando tutti i lavoratori dell’Enel, a parte quelli della centrale, hanno scioperato con picchi del 90%. Questi grandi numeri ci danno forza per questa battaglia che stiamo portando avanti con i lavoratori di Enel e con i cittadini. Ricordiamo che Enel è un’azienda che usufruisce di una concessione statale, è un’azienda a partecipazione statale. È una battaglia difficile e lunga. Sul sito di Civitavecchia chiediamo di gestire la fase del phase out del carbone: chiediamo investimenti per la riconversione dei siti produttivi già esistenti, in particolar modo a Civitavecchia. L’Enel deve gestire la transizione energetica in maniera graduale e con una negoziazione vera con le organizzazione sindacali”.
“Questa vertenza – prosegue Oreste Erminiati, segretario regionale FLAEI CISL Lazio – riguarda il settore elettrico, ma anche l’indotto. Rispetto al phase out dal carbone, noi come organizzazioni sindacali, come parti sociali siamo assolutamente preoccupati perché vogliamo investimenti che producano occupazione: è importante il reddito, è importante la sostenibilità economica, ma non può essere il profitto a guidare le scelte di carattere industriale. Il territorio di Civitavecchia ha dato molto a in termini complessivi e deve ricevere dei ritorni importanti da un punto di vista occupazionale, soprattutto da Enel che è la prima azienda italiana per capitalizzazione in borsa. Riceverà molti investimenti per PNRR e deve essere il soggetto che guiderà la transizione energetica”.
2 Comments
Mauro C.
Più che giusta la preoccupazione per il futuro dei lavoratori e del servizio elettrico, ma… quando hanno licenziato i dipendenti Enel svenduti dal decreto Bersani che si sono ritrovati in Tirreno Power, dove eravate? sono 6 licenziamenti che avrete sulla coscienza per sempre!!!
sandokan
caro mauro hai ragione.
ma un conto è “far finta” di trattare con enel,che alla fine è ancora pubblica,e un conto trattare con il privato.
ricordo che tanti “miracolati” dal sindacato, vennero trasferiti a TVN appena prima della cessione.
il sindacato…….